I Nuovi Nomadi Del Lake Como Design Festival
Una tenda-tempio, perché viaggiare è un rito, è un desiderio sacro, è un’esperienza profonda che cambia ognuno di noi. Basterebbe questo per essere felici di presentare ai nostri lettori la quarta edizione del Lake Como Design Festival (www.lakecomodesignfestival.com), curata da Lorenzo Butti e dedicata quest’anno al tema del Neo-nomadismo.
Un’intera settimana, dal 17 al 25 settembre, per viaggiare da “neo-nomadi” tra i nomi più interessanti del design italiano e internazionale, alla scoperta anche di luoghi storici, molti inediti o dimenticati, che fanno di Como una straordinaria città d’arte e di architettura.
Errando, nel senso di immaginare nuovi percorsi, scopriamo al Museo delle scienze Casartelli, nato nel 1917, la Design Contemporary Selection, dedicata a designer indipendenti, editori e gallerie selezionati dal festival insieme a Catawiki, che promuoverà l’asta on line delle opere. Prosegue il viaggio nel cuore di Como e nelle sue residenze storiche. Anzitutto la Casa Bianca, affacciata sul lago – bianca per il rivestimento di marmo – che ospita gli artisti scelti dalla Galerie Philia, e sono tra gli altri Agustina Bottoni, Piotr Dabrowa, Karu Design e Morghen Studio. Quindi siamo arrivati alla neoclassica Villa Gallia, sede della mostra collettiva di designer contemporanei In Search of Lost Time, omaggio al capolavoro di Marcel Proust.
Il viaggio, nell’ampiezza di significati che rende il nomadismo il tema per eccellenza del nostro tempo, inizia nella splendida scenografia di Palazzo del Broletto, dove Francesca Alfano Miglietti, docente di Teorie e Metodologie del Contemporaneo all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha immaginato la mostra Erranti, l’arte oltre il limite del visibile. A raccontare la misteriosa assonanza tra errare ed errore sono venti artisti provenienti dal mondo del design e dell’arte, e tra questi Bruno Munari, Antonio Marras, Franco Raggi, sua la tenda-tempio, Letizia Carriello (LETIA), Marco Paganini, Roberto Kusterle e Sandro Mele. «Errare e errore hanno la stessa radice – spiega la curatrice – L’errore è strettamente legato all’errare dei cavalieri nei romanzi, cavalieri spinti da una ricerca che non ha mai termine e che prevede una pluralità di situazioni, di movimenti, di gesti segnati dal dominio imprevedibile dell’errore».
In una città che ha scritto un capitolo straordinario dell’architettura italiana, non poteva mancare l’itinerario alla scoperta del Razionalismo, che proprio a Como ha visto l’attività di alcuni dei suoi massimi interpreti, pensiamo a Giuseppe Terragni. Le visite guidate, in compagnia di architetti e studiosi, sono organizzate dall’associazione Wonderlake Como durante le giornate del Lake Como Design Festival. E le parole per chiudere questo errare antico e moderno tra le bellezze del Lago di Como sono proprio quelle di Giuseppe Terragni: «L’architettura non è costruzione e neppure soddisfazione di bisogni d’ordine materiale, è qualcosa di più, è quell’armonia di proporzioni che induce l’animo dello spettatore a sostare in contemplazione, o in una commozione». Ecco, il vero nomade è colui che sa dove sostare nel suo lungo viaggio.
Le fotografie inserite nell’articolo ritraggono le seguenti opere:
In preview dell’articolo: Letizia Cariello (LETIA), Calendario Antico
In copertina: Franco Raggi, La Tent Noir
Nel testo, in ordine: Marco Paganini, In Time; Morghen Studio, Kairos; Sandro Mele, ART. 21, 2018