Mantero, una storia di seta
Vorremmo una rosa che sia di colore rosa, ma che sia anche un po’ arancione, che profumi di rugiada, ma che sappia già d’autunno e splenda d’inverno. Vorremmo una rosa Mantero, o una delle infinite sfumature di seta che fioriscono sui telai di questa straordinaria azienda, emblema dello stile italiano, al fianco dei brand del lusso internazionale da 120 anni.
La storia di Mantero è un filo di seta che nasce grezzo, ma già luminoso e resistente, nel 1902 quando Riccardo Mantero lascia Novi Ligure e si trasferisce a Como, già famosa in Europa per la qualità della sua produzione serica. Riccardo Mantero compra e rivende tessuti. La tenacia premia e vent’anni dopo, nel 1922, Riccardo posa la prima pietra della sede storica, ancora oggi nel centro di Como, “casa e bottega”, residenza al primo piano e all’ingresso le maestranze al lavoro. “La svolta è nel 1940 quando mio bisnonno inaugura la prima tessitura industriale”, racconta Lucia Mantero, quarta generazione in azienda, dell’area – cuore di innovazione e creatività – di sviluppo prodotto. “Sono tempi difficili e leggenda vuole che abbiamo tessuto la seta per i paracaduti. Nello stesso periodo sono entrati in azienda mio nonno e suo fratello, ma è mio nonno, autentico spirito imprenditoriale, a intuire che la Francia del dopoguerra, privata dei centri industriali di Lione, distrutti sotto le bombe, sarebbe diventata il mercato più importante. Aveva ragione, visto che le maison dell’alta moda francese, Dior, Chanel, e poi YSL, sono ancora oggi tra i primi nomi dei nostri clienti”, ricorda Lucia.
La storia di Mantero è un filo di seta che nasce grezzo, ma già luminoso e resistente, nel 1902 quando Riccardo Mantero lascia Novi Ligure e si trasferisce a Como, già famosa in Europa per la qualità della sua produzione serica.
Ricordare per ispirarsi, dunque, e ci sentiamo fortunati, visto la segretezza di questi tesori, mentre fogliamo uno dei tantissimi libri, magari uno dei cataloghi della Holliday & Brown, storica azienda inglese fondata nel 1926, cravatte e foulard, amata dai gentlemen di tutto il mondo per l’originalità delle stampe e dei colori. “Nel 2002 abbiamo acquisito il brand e con esso il suo autentico patrimonio, l’archivio appunto. E non è un caso se abbiamo realizzato la collezione Holliday & Brown London Specially Re-edited for PRADA. La nostra memoria è sempre fonte di ispirazione contemporanea”, prosegue Lucia Mantero. Poi è stata la volta, tra gli altri ingressi prestigiosi, di una collezione di ottocento kimono e due anni fa, nel 2019, ha varcato la soglia il meraviglioso archivio di Ken Scott. Tutto, bozzetti, disegni, ritratti, fotografie, abiti, arredi, bijoux, occhiali oltre a moltissimi foulards e tessuti per l’abbigliamento.
Esiste poi un altro modo di ricordare, ed è quello di ricordarsi di se stessi, delle proprie energie, della propria fantasia. “La collezione Mantero 1902 è nata così, dal desiderio di guardare dentro l’archivio per creare una nostra linea di accessori e abbigliamento in seta”, riprende Lucia. “Guardare dentro di noi ha voluto dire anche ritrovare i nostri amici più cari e il Grand Hotel Tremezzo è uno di questi. In fondo abbiamo la stessa età, siamo nati tutte e due all’inizio del Novecento in quest’angolo di paradiso che è il Lago di Como, e tutti e due crediamo nei valori della tradizione e della raffinatezza made in Italy”.
Ricordare, verbo importante nel lessico Mantero. Ricordare, per esempio, la sontuosità del disegno a mano, anche in epoca digitale. Ed è un’emozione scoprire i tavoli da stampa lunghi ottanta metri su cui è steso il tessuto bianco, e quadro dopo quadro, passaggio dopo passaggio, ecco nascere un meraviglioso foulard, capolavoro di sfumature scelte dalla “variantista”, virtuosa della variantatura e della coloritura in grado di selezionare oltre trenta tonalità diverse in un solo carré. Ma ricordare per Mantero significa anche aver riservato nella sede attuale, a Grandate, un intero piano all’archivio, e l’Archivio Mantero è uno degli archivi tessili più importanti al mondo con oltre 10.000 volumi, 60.000 foulard degli stilisti più celebri, migliaia di disegni realizzati a mano, carte prova, stampe tessuto, tessuti uniti e jacquard.
Per la boutique Sense of Lake Mantero 1902 ha creato un foulard in uno dei motivi più classici del suo archivio, il bouquet di fiori e farfalle, e lo ha reinterpretato in una originale sfumatura arancione, esclusiva al Grand Hotel Tremezzo. Accanto, un altro accessorio di seducente versatilità, The Silkroad Tiara, unione del foulard Grand Hotel Tremezzo, già un classico Mantero, e del cerchietto, un must di Bluetiful Milano. Una tiara, certo, ma anche un copricapo e un collier per una serata speciale nel filo di lurex dorato che impreziosisce il tessuto. Ricordiamoci di indossarlo sempre. E ricordiamoci di questi momenti felici.